Vietare l'allevamento di polpi nell'UE!
Al Commissario UE per l'Ambiente, gli Oceani e la Pesca, al Ministro dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione della Spagna, Luis Planas Puchades, e al Presidente del Governo delle Isole Canarie, Fernando Clavijo Batlle.
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Petizione
Vi chiediamo di emanare una legge che vieti l'allevamento di polpi negli allevamenti in Europa.
Perché è importante?
L'azienda spagnola Nueva Pescanova prevede di aprire il primo allevamento intensivo di polpi a Gran Canaria, per iniziare a vendere i primi polpi come carne appena possibile. Loro affermano che questo comporterà una minore pressione dal punto di vista della pesca di polpi selvatici, creando allo stesso tempo molte opportunità di lavoro. Il progetto è ancora in attesa di approvazione da parte del Dipartimento dell'Ambiente delle Isole Canarie, anche se da marzo 2021 è stato approvato il brevetto per la coltivazione di larve delle specie più commercializzate; il polpo comune (Octopus vulgaris).
L'azienda non vuole fornire dettagli sulle condizioni per l'allevamento dei polpi, poiché è considerato un segreto della sua attività, ma l'allevamento intensivo di polpi negli allevamenti, il cui scopo è quello di allevare il maggior numero di polpi (esseri senzienti e intelligenti) nel più breve tempo possibile, confinandoli in una vasca, non è né eticamente né ambientalmente corretto. Vediamo perché.
PERCHE' NON E' ETICO?
- I polpi sono animali affascinanti dotati di un sistema nervoso complesso e di un pacchetto neurale che li rende estremamente intelligenti. Sono in grado di utilizzare strumenti e di imparare, di risolvere enigmi e problemi facili, oltre a cooperare con altre specie per cacciare.
- Inoltre, ci sono prove scientifiche che dimostrano che i polpi sono in grado di provare dolore e sofferenza e per il loro corretto sviluppo hanno bisogno di spazio e stimoli cognitivi che non sarebbero forniti in queste strutture.
- I ricercatori della London School of Economics hanno stabilito, grazie a una revisione di 300 studi scientifici, che i polpi sono esseri senzienti ed hanno espresso la loro convinzione che uno sfruttamento compatibile con un alto benessere dei polpi sarebbe impossibile e che, in caso lo fosse, non sarebbe economicamente redditizio.
- Inoltre, nella Dichiarazione di Cambridge sulla coscienza, un prestigioso gruppo di scienziati ha stabilito che ci sono prove che indicano che gli animali non umani, come i polpi, possiedono i substrati neurologici degli stati coscienti, insieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali.
- Le leggi dell'Unione Europea che regolano il benessere del "bestiame" non si applicano agli invertebrati, quindi i polpi non sono inclusi: non hanno protezione per legge, almeno non dal punto di vista dell'allevamento di massa. D'altra parte, la Direttiva Europea 2010/63/UE sull'allevamento di animali a fini scientifici include i cefalopodi, citati testualmente: “Oltre agli animali vertebrati, (...), anche i cefalopodi devono essere inclusi nel campo di applicazione della presente direttiva, in quanto vi sono prove della loro capacità di provare dolore, sofferenza, angoscia e danni permanenti”. Se questa legge tiene conto del benessere e delle capacità intellettuali e senzienti dei polpi, non sembra esserci alcuna ragione contro la creazione di una legge che si applichi ad altre aree del loro possibile allevamento, come sarebbe il caso dell'allevamento intensivo finalizzato a un prodotto alimentare.
PERCHE' NON FA BENE ALL'AMBIENTE?
- I polpi sono animali carnivori e l'azienda dovrà ricorrere alla pesca per procurargli il cibo. I polpi hanno un rapporto di conversione di 3:1, il che significa che il peso del cibo a loro necessario per sopravvivere è circa tre volte il peso del polpo stesso. La quantità di pesce e crostacei necessaria per nutrire questi polpi comporterebbe lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche e di conseguenza la creazione di più allevamenti ittici.
- Va inoltre tenuto conto del fatto che l'impatto ambientale di questo tipo di allevamenti è estremamente elevato, con inquinamento dovuto all'uso di composti chimici come fertilizzanti, alghicidi, antibiotici e disinfettanti. Queste conseguenze interessano non solo l'area in cui è ubicata l'azienda, ma anche molte altre aree, anche molto distanti, collegate da correnti marine.
- Inoltre, il sovraffollamento che avverrebbe in questo tipo di macro allevamenti acquatici potrebbe favorire la trasmissione di malattie tra individui. Anche se ci sono trattamenti antibiotici, ci sarebbe un alto rischio di infiltrazioni in acqua aperta.
Sebbene le conseguenze complete dell'allevamento di polpi in cattività non possano essere determinate in questo momento, con le conoscenze scientifiche di cui disponiamo oggi, sappiamo che potrebbe essere un disastro etico e ambientale.
Se quello che vogliamo è recuperare le popolazioni di polpi nei loro ecosistemi nativi, come sottolinea l'azienda, ci sono altri modi più etici e sostenibili per farlo.
Questa petizione è, quindi, un invito all'azione per la popolazione europea per vietare l'allevamento di polpi negli allevamenti in Europa, una pratica inutilmente crudele e insostenibile. Evitiamo che i primi polpi vengano allevati come alimento! Evitiamo il disastro ambientale ed etico che ne deriverebbe.
"I polpi sono incredibilmente intelligenti, in grado di risolvere problemi complessi, a volte utilizzando anche strumenti. Gli scienziati stanno studiando la relazione tra il cambiamento del loro colore e le loro emozioni. Quando ho sentito che le aziende in Spagna stanno progettando di imprigionare queste creature senzienti e affascinanti negli "allevamenti di polpi" ero profondamente angosciata. Questi allevamenti non saranno in grado di fornire le condizioni di cui i polpi hanno bisogno e meritano, e causeranno inevitabilmente un livello di sofferenza che sappiamo essere inaccettabile. Spero che ci aiuterai a prevenire questi sviluppi. Per ragioni etiche, dobbiamo agire adesso."
Dott.ssa Jane Goodall
Firma per una legge europea che vieti gli allevamenti di polpi!
Per chi volesse approfondire gli argomenti trattati nella campagna, tutta la bibliografia scientifica è disponibile al seguente link.