Difendiamo il diritto al Pride in Ungheria!

Alla Commissione europea e al Consiglio dell'Unione europea
Petizione
Lanciamo un appello per chiedere di:
- Sostenere pubblicamente e unanimemente il Pride, le persone ungheresi della comunità LGBTQ+ e il diritto alla protesta pacifica.
- Multare il governo di Orbán per la sua recente legge che sta, di fatto, vietando le marce del Pride, e intraprendere la strada della sospensione della legge attraverso la Corte di Giustizia dell’UE.
- Applicare l’articolo 7 per togliere a Orbán il suo voto al Consiglio dell’UE a causa di una grave e continua violazione dei valori dell’UE.
- Richiedere alla Corte di giustizia misure provvisorie per sospendere la legge ungherese sulla propaganda anti-LGBTQ attraverso la Causa C-769/22 o una nuova procedura di infrazione.
Nessun Paese dell’UE dovrebbe essere autorizzato a discriminare sistematicamente la propria comunità LGBTQ+ e a criminalizzare coloro che manifestano pacificamente. È ora di punire l’Ungheria e di difendere i valori di libertà, dignità e uguaglianza per tutte e tutti.
Perché è importante?
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán vuole vietare a tutti i costi il Pride di quest’anno. [1] Da decine di anni le persone ungheresi partecipano coraggiosamente a questi eventi non soltanto per difendere i diritti LGBTQ+, ma anche per tenere vive le loro speranze di creare una società radicata nei valori di solidarietà, libertà e amore.
Purtroppo, questo gesto non è isolato, ma è il risultato di anni di repressioni sempre crescenti dei diritti LGBTQ+ in Ungheria. [2] Nel tentativo di mettere a tacere la società civile con tutte le sue diversità, Orbán sta isolando il paese dall’Europa democratica e allineandosi sempre di più con i regimi autoritari come quello russo. [3]
Ma ora non è il momento di tacere. Non è soltanto una crisi per l’Ungheria, ma è un banco di prova per tutta l’Europa: dignità, uguaglianza e diritti umani non conoscono frontiere.
Più di 20 stati membri hanno già esortato la Commissione europea e il Consiglio a multare Orbán e costringerlo a revocare il divieto di svolgere il Pride, e oltre 60 europarlamentari hanno chiesto all’UE di dimostrare un supporto concreto al Pride ungherese. [4]
Ma finora, l’UE non è riuscita a intervenire per proteggere la comunità LGBTQ+ ungherese. [5] Ora, a pochi giorni dal Pride, è giunto il momento di far sentire un’unica voce:
Il Pride non è una minaccia. L’amore non è propaganda. E noi non accetteremo questo divieto.
Appello all’UE: difendiamo il Pride e ribelliamoci all’Ungheria!
Riferimenti:
1. https://apnews.com/article/hungary-budapest-police-reject-pride-march-2e8db9aedd57c9cf36f18f5a78708c62
2. https://www.bbc.com/news/articles/c5y0zrg9kpno
3. https://lansinginstitute.org/2025/05/20/viktor-orbans-russian-alignment-a-threat-from-within-the-european-union
4. https://euobserver.com/rule-of-law/ar3581b752
https://www.euractiv.com/section/politics/news/exclusive-eu-commission-must-go-to-budapest-pride-say-60-meps/
5. https://www.indexoncensorship.org/2025/06/eu-losing-patience-hungary-viktor-orban-anti-lgbtq-laws-european-commission/